lunedì 10 febbraio 2014

In Francia si fa festa, in Veneto si fanno ordinanze ridicole

http://www.mp2013.fr/transhumance/   
In Francia si fa festa, in Veneto si fanno ordinanze ridicole

Zona artigianale paralizzata da un gregge?  A creare inquinamento di San Giorgio in Bosco non sono le pecore, ma le macchine che transitano sulla Valsugana - l'attuale amministrazione ha bocciato la tangenziale e  la rotatoria al semaforo - perché non fa un'ordinanza sulla paralisi della Valsugana?- sono ben altri i problemi di San Giorgio in Bosco - siamo seri!

Non sono contro le greggi, ma contro l'assenza di regole -  allora proponi le regole se ne sei capace

Art. 184 del Decreto Legislativo n. 285 del 30.04.1992 (Nuovo Codice della Strada) Qualcuno riesce a guidare un gregge, diviso a gruppi non superiori a 50, che lascia libero sulla sinistra almeno la metà della carreggiata?

E un gregge che deve transitare tra le ore 23,00 e le ore 6,00, come ordina l'ordinanza, preceduto da un guardiano e seguito da un altro, che tengono acceso un dispositivo di segnalazione con luce arancione, sempre diviso a gruppi di 50 capi?

Art. 54 del Decreto Legislativo 18 agosto 2000, n. 267  (T.U.E.L.) Siamo sicuri che l'ordinanza del sindaco sia contingibile e urgente al fine di prevenire e eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana? Quali sono i "gravi pericoli"?

La pastorizia è una tradizione antichissima e risale all'epoca romana.

Deliberazione della Giunta Regionale Veneta n.  1002 del 05 giugno 2012 Il provvedimento prevede, saggiamente, una semplificazione nel rilascio delle autorizzazioni per il pascolo vagante, sostituendo la comunicazione al sindaco con una comunicazione alla Azienda ULSS di competenza.

La transumanza è piuttosto un "Uso Civico" e, come tale, è inalienabile, inusucapibile e imprescrittibile:

 Usi Civici nel Veneto:

L'uso civico è un diritto che spetta ai componenti di una collettività delimitata territorialmente di godere di terreni o beni immobili appartenenti alla collettività medesima (in modo indiviso) ovvero a terzi (privati).

Il diritto si esplica tramite l'esercizio di usi finalizzati a soddisfare i bisogni essenziali della collettività.

I diritti di godimento più diffusi riguardano l'esercizio del pascolo e del legnatico. Altri diritti storicamente esercitati erano ad esempio la semina, il vagantivo (consistente nel diritto di vagare per terreni paludosi al fine di raccogliere canne, erbe e paglie, nonché di cacciare e pescare), lo stramatico (consistente nel diritto di raccogliere erba secca e foglie per la lettiera degli animali).

I beni di uso civico sono inalienabili, inusucapibili e soggetti al vincolo di destinazione agro-silvo-pastorale; il diritto di esercizio degli usi civici è imprescrittibile.


Se l'Assessore Regionale Franco Manzato ha detto:

"(AVN) – Venezia, 19 febbraio 2013

Creare veri e propri “corridoi verdi” per garantire nel territorio la transumanza di pecore e capre, accompagnando un settore antico che resiste alla modernità e che anzi è foriero di innovazione e persino di nuova occupazione, soprattutto nelle zone montane. E’ la proposta dell’assessore regionale all’agricoltura per agevolare la pastorizia, una attività agricola che di fatto è stata la prima dell’umanità, che l’ha sfamata e che anche oggi ha una sua ragione di essere, come tradizione ma anche come economia. Il principale nemico delle greggi è oggi la cementificazione del territorio, unita alla burocrazia – ha ricordato l’assessore – fattori che spesso ostacolano o impediscono il transito dalla pianura all’alpe delle greggi, che in questo modo possono nutrirsi di mangimi naturali secondo una pratica che asseconda il ritmo di vita di questi pacifici animali. La pastorizia è un’alternativa ai tradizionali allevamenti confinati e intensivi e dovrebbe essere per questo incentivata, anche a fronte di persone che abbandonano altre promettenti attività per dedicarvisi. Asfalto, barriere e altri ostacoli fisici o amministrativi contrastano i tradizionali percorsi, per lo più lungo i corsi d’acqua, costringendo i pastori a “tappe motorizzate” laddove invece abbiamo il dovere di tutelare la naturalità in un settore che offre produzioni golose e apprezzatissime dai buongustai e dai turisti.

In Veneto si contano circa 60 pastori che compiono le lunghe traversate di terra, provenienti in parte dal Veneto e dal Trentino Alto Adige, ai quali si aggiungono altre decine di operatori del settore che compiono tratti più brevi. Il patrimonio zootecnico è costituito da oltre 55 mila pecore e quasi 17 mila capre, per un totale di poco meno di 72 mila capi: una frazione inferiore all’uno per cento del totale italiano (oltre 9 milioni di capi), ma non per questo non meritevole di attenzione.",

Mettiamo le parti attorno ad un tavolo e finiamola con le buffonate illegittime di quei piccoli despoti dei sindaci.