lunedì 16 agosto 2010

Una variante alla “Valsugana” per risolvere il problema del traffico


Uno dei grandi problemi del Veneto, che ha sviluppato negli ultimi 40 anni un sistema economico fra i più vivaci del mondo, è la carenza di infrastrutture stradali. Continuiamo a far correre sulle strade fatte dai “Romani” duemila anni fa (Medoacus e Postumia) auto, Tir, furgoni, i mezzi pubblici sono assolutamente carenti per il trasporto merci, continuiamo a fare capannoni, case e condomini. San Giorgio non fa eccezioni e rinviare la soluzione del traffico vorrebbe dire tagliarsi fuori dal futuro sviluppo dell’alta Padovana.
Con 35.000 veicoli al giorno, che aumentano alla media del 5% l’anno, con un semaforo che blocca il traffico con code interminabili, il centro di San Giorgio in Bosco, è sempre meno fruibile dai residenti. Lo smog, soprattutto il PM10, ha raggiunto picchi allarmanti. Né valgono a risolvere la situazione i due ampi marciapiedi ai lati della Valsugana che offrono maggior sicurezza ai pedoni e la viabilità parallela ad est, via del Donatore, che sarà pronta nel 2008 e quella ad ovest, con lo spostamento della Bretella, che non è al momento finanziata. E neppure la rotatoria, che sostituirà a breve il semaforo, risolverà il traffico delle ore di punta, anzi aumenterà il pericolo dell’attraversamento della strada da parte di pedoni e biciclette. E’ l’anima del paese che rischia di scomparire sommersa dall’inquinamento acustico e ambientale.
Dopo il completamento della tangenziale di Limena, San Giorgio rappresenta il problema viario per eccellenza nella direttrice Padova-Bassano. Ben si comprende, dunque il dibattito in corso da anni, sulla realizzazione di snodi viari alternativi.

Già il 27 ottobre 1999 si è cominciato a parlare di viabilità nell’Alta Padovana e della Pedemontana in un incontro nel Comune di Cittadella con il Cons.Reg. Vittoriano Mazzon e con l’Ass. Fontana e nel convegno organizzato dalla Provincia di Padova il mese successivo emergeva la fragilità di un’economia cresciuta oltre ogni previsione, ma “stoppata” da un sistema viario inadeguato.
Dal confronto emerso il 28 gennaio 2000, alla Torre di Malta, fra i politici (De Poli e Bazzoni), i rappresentanti delle forze economiche presenti (Upa e Unindustria) e i tecnici presenti, emergevano i problemi che ostacolavano la mobilità nell’Alta Padovana, in particolare per San Giorgio in Bosco. E lo stesso De Poli interrogava la Regione il 6 aprile 2000 “…perché intervenga presso l’Anas affinché inserisca nei suoi interventi prioritari sia la progettazione che il necessario stanziamento per la realizzazione del passante di San Giorgio in Bosco…”
Nell’incontro-dibattito dell’11 aprile 2000 a San Giorgio in Bosco, coordinato dal sottoscritto, tutti i relatori (Antonio Meneghetti, Pres.Upa, Roberto Ongaro, già Ass.Prov.Padova, Antonio Perozzo, Pres.Cna, Antonio Bertuzzo, Pres. Ascom, Franco Frigo, Antonio De Poli, Giovanni Gallo, Vittoriano Mazzon, questi ultimi candidati al Consiglio Regionale) si esprimevano per un impegno a risolvere con una variante alla Statale 47 a San Giorgio in Bosco.
Il 9 gennaio 2001, la Giunta comunale di San Giorgio in Bosco prendeva atto del Piano Provinciale della viabilità, enucleando come priorità la realizzazione di una tangenziale a San Giorgio in Bosco.
L’11 novembre 2002 la Provincia di Padova affidava quindi l’incarico per la redazione di uno studio di fattibilità per una variante alla ex S.S. n. 47 “Valsugana”, nel tratto da S.Giorgio in Bosco a Facca di Cittadella, su richiesta dell’allora Cons.Prov. Mario Gerolimetto che era riuscito a farne approvare il relativo finanziamento nel bilancio preventivo.
Il 29 novembre 2004 il Consiglio Comunale, all’unanimità, approvava un ordine del giorno in merito alla variante San Giorgio in Bosco-Cittadella, richiedendo alla Provincia l’impegno di dare immediato avvio all’iter procedurale per la redazione del progetto preliminare, definitivo ed esecutivo, spostando l’innesto in prossimità della zona industriale di Paviola. Il Consigliere Provinciale Paolo Simioni, intervenendo in questo Consiglio, concordava sul testo deliberato.
Il 28 settembre 2005, in una strapiena sala teatro di San Giorgio in Bosco, i comuni di Fontaniva, San Giorgio in Bosco e Cittadella, alla presenza dell’Ass.Prov. Riolfatto, presentavano lo studio di fattibilità della variante che interessava i tre Comuni con l’illustrazione dell’Ing. Furlan di Idroesse.
Il 17 novembre 2005, presso la sala consigliare di San Giorgio in Bosco, l’Ass. Riolfatto della Provincia illustrava a tutti i sindaci dell’Alta Padovana la bozza di revisione del Piano Provinciale della viabilità, raccogliendone i suggerimenti e le osservazioni.
Mentre le periodiche riunioni del Coordinamento delle categorie economiche del Cittadellese, all’Hotel Filanda, con i politici hanno sempre sostenuto la necessità di decongestionare il traffico della Valsugana, raccordandolo con la Pedemontana e realizzando le tangenziali sud di Cittadella e di San Giorgio in Bosco-Cittadella, la Federazione Provinciale Coltivatori Diretti di Padova presentava il 13 febbraio 2006 un elenco di firme contrarie alla tangenziale di San Giorgio in Bosco, ritenendo che l’opera avrebbe avuto un impatto devastante sul territorio.
Il 14 febbraio 2006 la Giunta prendeva atto del Piano Provinciale della viabilità della Provincia, ribadendo la assoluta priorità della realizzazione della variante San Giorgio in Bosco-Cittadella.
Nel Consiglio Comunale del 28 aprile 2006, in una sala consigliare dove non tutto il foltissimo pubblico aveva potuto accedere, il Sindaco comunicava, l’accordo politico tra i Comuni di Cittadella, Fontaniva, Galliera Veneta, Tombolo, Campo San Martino e San Giorgio in Bosco in ordine alle soluzioni dei tracciati intercomunali PATI “Alta Padovana”:
“L’ordine del giorno di questa sera vuole solo rendere pubblica la lettera, firmata dai sei sindaci del PATI “Alta Padovana” (noi siamo con quello di Piazzola, ma siamo uniti al Cittadellese per quanto riguarda la viabilità) con la quale viene richiesto alla Provincia di riprendere la progettazione della viabilità che la stessa aveva sospeso con lettera del 07.02.06 e che leggo testualmente: (omissis).
Si tratta di un accordo di portata “storica” perché mai, a memoria d’uomo, sei sindaci si erano trovati d’accordo su qualcosa, fosse anche solo per ordinare un aperitivo al bar.
Tutti hanno capito che non è più possibile progettare qualcosa da soli. Per esempio, per Cittadella abbiamo firmato anche noi per la palestra di Santa Maria, per Fontaniva abbiamo abbiamo firmato per il Museo, per la zona artigianale di San Giorgio in Bosco la Provincia ha chiamato tutti i Comuni contermini, per il PATI abbiamo tutti dovuti associarci, per la ferrovia lo stesso e così via.
Non si tratta più della “variante San Giorgio in Bosco-Cittadella”, ma di un “piano di assetto territoriale intercomunale”, cioè di un sistema di viabilità che pone riparo agli errori dello sviluppo disordinato del Cittadellese. Se riusciremo a risolvere il problema della viabilità della zona industriale di San Giorgio in Brenta, quello dell’enorme zona industriale fra Cittadella e Tombolo, delle code di San Giorgio in Bosco, sarà merito di questo accordo. E dobbiamo capire che non si risolve il problema di un comune senza interagire su quelli confinanti, anche con sacrifici che siano accettabili per il bene comune. In risposta a questo documento la Provincia con lettera del 21.04.06 ha ripreso l’attività progettuale. L’iter per la soluzione progettuale dei tracciati per la soluzione della viabilità dell’alta padovana è quindi avviato perché l’opera è strategica e di fondamentale importanza e tagliarsi fuori da essa vorrebbe dire tagliarsi fuori dal futuro sviluppo del Cittadellese. Altre soluzioni alla variante San Giorgio in Bosco-Cittadella significherebbe solo trasferire ad altri Comuni (che non li vogliono) i nostri problemi.
Per far fronte al grande pubblico, il Consiglio Comunale del 22 maggio 2006 veniva convocato nella sala teatro. Dopo l’illustrazione delle caratteristiche dello studio sul tracciato sulla nuova variante da parte del Geom. Furlan, intervenivano vari Consiglieri Comunali, rappresentanti di associazioni produttive (Cav. Meneghetti-Coord.Cat. del Cittadellese, Toniolo Luciano-Coldiretti, Conte-Cia, Campagnolo Natalino-Cna), l’Ass. di Fontaniva Spessato, il Cons.Prov. Simioni e il Cons.Reg. Franco Frigo. La mozione approvata dalla maggioranza (con l’astensione delle opposizioni) nel riaffermare l’urgenza di una soluzione alla viabilità per San Giorgio in Bosco, sollecitava la Provincia a valutare, oltre allo studio di fattibilità illustrato, anche altre soluzioni.
Nel Consiglio Comunale del 7 maggio 2007 infine, con i voti favorevoli della maggioranza e contrari delle opposizioni, veniva approvato lo studio di fattibilità della Variante di San Giorgio in Bosco e Facca di Cittadella al percorso della S.P. 47 Valsugana. Nel dibattito veniva illustrata la risposta negativa a una viabilità alternativa sulla “Strada Contarina” che passa per Piazzola sul Brenta, fornita da Net Engineering, incaricata dalla Provincia: “…da ciò ne risulta che l’alternativa più conveniente per risolvere le criticità presenti sulla S.P. 47 è la creazione di una variante alla S.P. 47 ad essa parallela, piuttosto che puntare sul potenziamento di itinerari alternativi che, pur con caratteristiche migliorate, non assorbirebbero il traffico in eccesso sulla S.P. 47, che ne determina la congestione”. Nella delibera veniva votato un emendamento che chiedeva alla Provincia di tener conto negli indennizzi ai proprietari dei disagi (lotti interclusi, deprezzamento del valore delle aziende agricole) e opere di mitigazione dell’impatto della nuova infrastruttura (pista ciclabile, miglioramento della viabilità esistente, percorsi pedonali). Durante il Consiglio interveniva anche il Cons. Prov. Simioni che, nell’approvare in Consiglio Provinciale il Piano Provinciale della Mobilità (comprendente anche la variante di San Giorgio in Bosco), aveva ottenuto un emendamento per la rotatoria al semaforo.
Il Consiglio Regionale alla fine dello scorso anno ha approvato all’unanimità, compreso il voto favorevole dei Consiglieri Regionali di zona Conte e Frigo, il nuovo piano triennale della viabilità inserendo la variante alla SR 47/ San Giorgio in Bosco-Cittadella.
Le perplessità di una parte della popolazione riguardo al rispetto dell’ambiente sono legittime, ma sta a tutti noi trovare le soluzioni più opportune. Il problema è di metodo. La via che bisogna seguire è quella della concertazione, in modo che l’opera stessa sia vissuta come un’opportunità economica e non come un’imposizione dall’alto.

San Giorgio in Bosco, 22 agosto 2007

Il sindaco
Leopoldo Marcolongo

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