mercoledì 5 gennaio 2011

MUSEO DELL’EMIGRAZIONE VENETA di San Giorgio in Bosco


Sono passati ormai 140 anni dalle prime grandi emigrazioni di Italiani nel mondo e 50 dall’ultima grande emigrazione. 27 milioni di Italiani hanno dovuto lasciare l’Italia per cercare fortuna all’estero. Gli emigrati, ormai di 4° e 5° generazione, vengono stimati in 50 milioni con i loro discendenti, un’altra Italia fuori dai confini nazionali che aspetta riconoscenza dalla madrepatria.
Storie in gran parte di sacrifici, a volte di successi, che non possiamo dimenticare perché hanno contribuito alla crescita del nostro Paese. Una storia che si dovrebbe studiare a scuola per capire meglio la nostra identità ora che il fenomeno si è invertito.
L’associazionismo negli ultimi 50 anni ha svolto un compito enorme nel mantenere i contatti con i nostri emigrati, nel sostenere la lingua, la cultura e le tradizioni italiane, nell’aiuto a chi era in difficoltà.
I nostri emigrati non hanno mai dimenticato le loro origini italiane e guardano al nostra Paese con nostalgia gli anziani, con interesse i giovani, sentendosi dimenticati. Sono milioni di persone, orgogliose delle loro origini, che aspettano di essere contattati. Sono i nostri “ambasciatori” ai quali possiamo offrire cultura, lingua italiana, tradizioni, ma anche prodotti italiani che loro prediligono, a parità di condizioni con altri Paesi.
Un Museo serve quindi, oltre che a raccogliere ricordi e studi, a riallacciare, grazie anche alle nuove tecnologie, i rapporti con le ultime generazioni di giovani, prima che perdano definitivamente i contatti con il loro Paese di origine.

L’Italia ha inaugurato nel 2009 il Museo dell’Emigrazione Nazionale negli spazi della Gipsoteca del Vittoriano, a Roma, che coordinerà i Musei regionali.

Il Veneto con i suoi 3,5 milioni di emigrati, è stata la Regione che più di tutte ha subito l’Emigrazione. Il Museo Regionale dell’Emigrazione sarebbe il fiore all'occhiello della Regione Veneto, una casa comune aperta alle Associazioni dell’Emigrazione, alle Università, ai Comuni, alle Provincie, alle Pastorali dei Migranti delle Diocesi.
A San Giorgio in Bosco (Padova), nel dicembre 2010, termineranno i lavori di restauro di Villa Bembo, splendida Villa Veneta del ‘600 di proprietà del Comune. I finanziamenti del restauro dell’edificio monumentale ad uso pubblico per centro culturale e museo, sono stati di 1.800.000 euro, parte della Regione Veneto per 379mila euro, parte dei Fondi dell’Otto per mille per 721mila euro e i rimanenti 700mila euro a carico del Comune stesso.
La documentazione più importante conservata a San Giorgio in Bosco, per ora presso la biblioteca, assieme a una vasta rassegna di libri sull’Emigrazione, è l’unica raccolta in Italia dei libri di Frei Rovilio Costa di Porto Alegre. A San Giorgio in Bosco inoltre ha sede InfoVeneto, rivista della Regione Veneto sull’Emigrazione. E’ già partita la Banca dati dell'anagrafe Austro-Ungarica (1816-1871) in collaborazione con la Diocesi di Vicenza, progetto da estendere a tutti i Comuni del Veneto per creare un’unica banca dati a servizio dei nostri emigrati.

I costi futuri saranno la sola gestione, essendo già tutti pagati quelli del restauro. Per l’allestimento c’era l’interesse della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Per la gestione serve ora una Fondazione da promuovere da parte della Regione Veneto:
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“Partecipazione della Regione del Veneto alla costituenda Fondazione “Museo dell’Emigrazione Veneta”.
1. La Giunta regionale, al fine di favorire la realizzazione e la valorizzazione della Villa Bembo nel Comune di San Giorgio in Bosco (PD), quale luogo dedicato alla storia e alla conservazione delle memorie dell’emigrazione dei Veneti, è autorizzata a partecipare, in qualità di socio fondatore, alla costituenda Fondazione “Museo dell’Emigrazione Veneta”.
2. La Giunta regionale è autorizzata a compiere, in accordo con il Comune di San Giorgio in Bosco (PD), tutti gli atti necessari alla costituzione della fondazione di cui al comma 1.
3. Il Presidente della Giunta regionale o un suo delegato esercita i diritti inerenti la qualità di socio fondatore della Regione del Veneto.
4. La Giunta regionale è inoltre autorizzata ad erogare alla Fondazione di cui al comma 1 un contributo annuale per la gestione e il funzionamento.
5. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, quantificati in euro ……………. per l’esercizio 2011, si fa fronte con le risorse allocate ……...”
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Nella Consulta dei Veneti nel Mondo del 2008 a Marostica, l'Ass. Reg. Oscar De Bona ha verbalizzato: "...Per quanto riguarda la proposta di creare un centro di documentazione sull'Emigrazione Veneta dichiara di condividere l'idea che il centro possa trovare collocazione presso il futuro Museo sull'Emigrazione di San Giorgio in Bosco, Padova...". Anche il Prof. Gianpaolo Romanato dell'Università di Padova "...propone di supportare il Museo di San Giorgio in Bosco che è già partito...".

Nell’ultima Consulta dei Veneti nel Mondo del 2009 in Uruguay, L’Ass. Oscar De Bona ha ribadito: “… Per quanto riguarda il museo dell’Emigrazione informa che intende approfondire con l’amministrazione comunale di San Giorgio in Bosco sulle intenzioni riguardanti il completamento del progetto….” e il Prof. Gianpaolo Romanato “…Si auspica che non vada persa l’iniziativa del museo di San Giorgio in Bosco come centro di documentazione anche in previsione dell’insegnamento della storia dell’Emigrazione tenendo conto del fatto che dispone già di quasi tutta la collezione delle pubblicazioni di Rovilio Costa. Sottolinea la necessità di incrementare un rapporto più stretto e più profondo fra associazionismo e cultura….”.


Fare il Museo dell’Emigrazione Veneta sarà anche il modo migliore per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, riconoscendo nell’esperienza migratoria di questi Veneti che da lontano hanno contribuito a creare quello che siamo oggi, un elemento fondamentale dell’identità regionale e nazionale.

Non è più tempo di ragionare per separatezze, è il tempo di costruire cattedrali, di unire le forze per farne una realtà regionale che guardi al futuro.


Rovigo, 26 novembre 2010

Leopoldo Marcolongo già sindaco del Comune di San Giorgio in Bosco

3 commenti:

  1. Vero, Io sono discendente di 4.ª generazione e sto imparando l'italiano. In sud a Brasile noi siamo milioni..
    Auguri per vostro lavoro.
    Se ti posso aiutare, fatemi sapere.
    Abbraccio

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  2. Lo so, specie a Rio Grande Do Sul, dove sono venuto nel 2005 con la Consulta del Veneti nel Mondo, ho trovato un'altro Veneto.
    Il Museo dell'Emigrazione del Veneto vorrebbe infatti riprendere i contatti con le 3° e 4° generazioni, prima che perdano la memoria delle proprie origini. Un ponte fra il Veneto e i nostri Emigrati che porterebbe benefici a emtrambi.
    Bisogna continuare a premere sulla Regione Veneto perchè riprenda il progetto del Museo.
    La Lega Nord pensa sempre "prima i Veneti", ma dimentica i Veneti all'Estero.
    Speriamo che passi presto questo deserto culturale.
    Un abbraccio

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  3. Buona sera
    con immenso piacere il Governo Italiano ha riconosciuta la mia cittadinanza italiana "iuris sanguini"!
    Mio bisnonno è nato a Schio e ora anch'io sono una cittadina Scledense e ne sono molto felice!
    Lui ha portato in con se' tutto quanto ha potuto ma, purtroppo, i suoi beni piu' cari li ha dovuto lasciare: la sua famiglia e la sua patria.
    Ha fatto la sua vita in Brasile e ha avuto molti discendenti.
    A poco a poco ricostruisco la sua meravigliosa storia e la riunisco nell'albero genealogico della mia famiglia.
    Vorrei, se possibile, che mio bisnonno potessse essere incluso tra gli emigrati veneti di questo museo e cosi'mantenere viva la sua memoria.
    Che cosa devo fare per questo?
    La ringrazio e invio i miei distinti saluto.
    Denise Maria

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