lunedì 13 maggio 2013

Lettera al Ministro degli Affari Esteri per impedire lo spostamento del monumento a Cristoforo Colombo a Buenos Aires (Argentina)


http://www.tribunaitaliana.com/Collettivit/Argentina-indignados-italiani-e-la-marcia-su-Colombo-/2391


                                                                           San Giorgio in Bosco, 8 maggio 2013

 
Egr. Sig. Ministro,

dalla comunità italiana di Buenos Aires, in Argentina,  sono giunte notizie, mai smentite dal Governo argentino, dell’intenzione di togliere il monumento a Cristoforo Colombo dalla piazza che porta il suo nome, dietro alla Casa Rosada e inviarlo a Mar del Plata, a 400 km a sud della Capitale, per mettere al suo posto un monumento a Juana Azurduy.

     Il monumento a Colombo, si trova in quel posto dal giorno della sua inaugurazione nel 1921 e fu donato dalla collettività italiana, che sostenne le spese con una raccolta di fondi alla quale parteciparono emigrati italiani residenti in tutta l’Argentina. Al suo posto sarebbe innalzato il monumento all’eroina dell’Indipendenza, che sarà donato dal Governo boliviano. Le dichiarazioni, lettere, richieste, ricorsi giudiziari, ancora non hanno avuto alcuna risposta. In questo caso la decisione di togliere il monumento a Colombo sarebbe direttamente una offesa, un disprezzo a chi lo ha donato, cioè alla Comunità Italiana. Anzi ai loro padri, nonni, bisnonni. A coloro che emigrarono in Argentina a partire dagli anni ‘80 del XIX secolo e inizi del XX secolo, contribuendo in modo determinante a fare grande l’Argentina.

     Quel navigatore italiano che è parte della storia di oltre la metà della popolazione argentina, ebbe anche la  riconoscenza de la terra che lo aveva accolto. Per questo il monumento a Cristoforo Colombo. Un eroe, un imprenditore, un uomo del Rinascimento che ammiravano, cento anni fa, sia argentini che emigrati italiani. Per questo, per la  Comunità italiana di B.A., rimuovere il monumento a Colombo, è una offesa a tutti gli emigrati italiani, a quanti hanno a cuore i loro antenati. A tutti quanti sono fieri e riconoscenti verso i genitori, i nonni e i bisnonni italiani. A tutti gli argentini che anche se non sono discendenti di italiani, sono consapevoli dell’importanza del contributo dell’immigrazione, italiana alla cultura argentina.

     Nonostante le lettere inviate alle autorità di B.A. e all’iniziativa lanciata dal Comites di Buenos Aires martedì 23 aprile u.s., che ha riempito la piazza Colón in un abbraccio alla piazza e al monumento, chiedendo che non sia toccato da dove si trova, non sono purtroppo giunte notizie positive.
Un abbraccio a Colombo, ma che in fondo è una stretta ai loto genitori e nonni, a tanti anziani emigrati che hanno dato tanto all’Argentina, anche quando l’Argentina non di rado è stata ingenerosa con loro.
Un abbraccio all’Argentina che vogliono aperta a “tutti gli uomini del mondo che vogliono venire ad abitare questa terra”, come recita il Preambolo della Costituzione Argentina.

      Siamo certo che un Suo autorevole intervento, nel rispetto della sovranità del Governo argentino, contribuirà, per i nostri emigrati, a non sentirsi dimenticati dall’Italia.

      Con osservanza
                                                                                     Leopoldo Marcolongo 
                                                                                      

Allegate n. 3 lettere Comites-Feditalia-Fediba


Al Ministro degli Affari Esteri
Emma Bonino
Piazzale della Farnesina 1
00135 ROMA
gabinetto.ministro@cert.esteri.it

 

[1] Juana Azurduy de Padilla, una guerrigliera boliviana nata nel 1780, una specie di “Montonera” esistita circa 200 anni prima dell’ apparizione dei Montoneros in Argentina.

La Azurduy accompagnó  suo marito nella lotta per l’ emancipazione del Vice Regno del Rio de la Plata contro il regno della Spagna. Alla morte di suo marito assunse il comando delle formazioni di guerriglia, per cui la sua memoria è onorata in Argentina ed in Bolivia.

Fu educata nel prestigioso convento di Santa Teresa di Chiquisaca (Bolivia), dove entrò come indigente da giovinetta. Morì  nel 1862, a 81 anni.

Nel 2009 la Presidente argentina e il Presidente boliviano Evo Morales Ayma la nominarono Generale post mortem dell’ Esercito Argentino, oltre ad essere già Colonnello  dell’ Esercito Boliviano e Maresciallo post mortem della Repubblica Boliviana.









 

Buenos Aires, Miércoles 27 de Marzo de 2013.

 

Dra. Maria Eugenia VIDAL
Vice Jefe del Gobierno
de la Ciudad Autónoma de Buenos Aires
Presidente de la Legislatura Porteña

 

Estimada Señora Presidente de la Legislatura Porteña

Entramos en conocimiento de que se está evaluando trasladar el monumento de Cristoforo Colombo desde donde está emplazado en la actualidad a la Ciudad de Mar del Plata.

Este monumento tiene un alto valor simbólico para nuestra Colectividad en la Argentina, ya que fue donado por el mismo Estado Italiano a la República Argentina con masiva intervención de toda la Colectividad residente en el País, en conmemoración del primer centenario de la Revolución de Mayo de 1910.

Todos los años desde hace más de un siglo, la Colectividad lo homenajea, siendo Cristoforo Colombo el descubridor de las Américas.

Es por ello que le pedimos tenga en cuenta nuestra inquietud de no innovar en el tema y contemple el pedido de dejar el monumento donde se encuentra ubicado actualmente y, desde ya, agradecemos la atención brindada.



Dra. Josefina MAINIERI                                       On. Luigi PALLARO

    Presidente FEDIBA                                           Presidente FEDITALIA


Sra. Irma RIZZUTI                                                Cav. Graciela LAINO

 Representante de la Comunidad Italiana             Presidente COMITES Buenos Aires            

en el Foro Porteño de las Colectividades


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