lunedì 13 maggio 2013

Ordinanza illegittima sulla transumanza delle pecore

 
Ci risiamo. Dopo i colombi ....le pecore.
Ma dove vive questo sindaco della Lega Nord sulla luna?
Nel suo delirio di onnipotenza, dal piano nobile di Villa Bembo splendidamente restaurata per il Museo dell'Emigrazione del Veneto e tristemente bocciato,  fa un'ordinanza che segna la fine della pastorizia.
Il Veneto deve esser solo quello dei capannoni e rinunciare alla sua storia, alle sue tradizioni, agli antichi valori?
E' questo il federalismo che vogliamo, che ogni sindaco sia un piccolo despota  o è meglio che sia la Regione Veneto a regolamentare la transumanza?
Ma dove va il Veneto se non valorizza la storia che lo ha fatto una delle Regioni più industrializzate del mondo?
 
L'ordinanza sulla transumanza ovina non è di competenza del sindaco ed è chiaramente illegittima perché ostacola un'attività economica legittima e il Tar la boccerà, facendo fare al sindaco di San Giorgio in Bosco il secondo debito fuori bilancio. Debito che non verrà pagato dal sindaco, purtroppo, ma dai cittadini, sui quali grava anche il costo dei cartelli inutili.
La pastorizia  è antichissima e risale all’epoca romana. I documenti esistenti a cavallo del Mille, quando parlano dei nostri monti, parlano di pastorizia.
Il diritto di pensionatico, in quanto diritto di uso civico, non è soggetto ad usucapione né ad abbandono per desuetudine e, come dice la legge, esso è imprescrittibile.
Il sindaco dovrebbe preoccuparsi piuttosto del danno che fa il passaggio delle auto, dato che sulla statale l'inquinamento è fuori di ogni norma. 
 



 
 
Purtroppo non so come il Veneto abbia potuto allevare invece delle pecore, una classe dirigente come quella leghista, rozza, ignorante, insensibile e con la memoria corta.
Fuori dal Veneto siamo visti ed abbiamo  una nomea di evasori fiscali, senza valori, unicamente attaccati ai soldi ed infarciti di ideologie e luoghi comuni, quali quelli di caccia al diverso, allo straniero, agli zingari, dimenticando o forse ignorando quanto hanno sofferto i nostri emigranti.
C'è stata da noi e non solo da noi, una mutazione perniciosa e  pericolosa, lasciando sulla strada non i residui del passaggio delle pecore ma   le virtù, cioè le caratteristiche che i veneti nel mondo hanno portato e tramandano ancora  con onore, orgoglio  e sacrificio.
Contro l'ignoranza è difficile prevalere, la logica conta poco, l'onestà è vista come mancanza di furbizia.
 

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