martedì 14 maggio 2013

Giornalino comunale finanziato dal gioco d'azzardo

SAN GIORGIO IN BOSCO. «Anziché contrastare il gioco d'azzardo, il nostro Comune si fa finanziare il giornalino». È l’accusa mossa dall’ex sindaco Leopoldo Marcolongo al successore Renato Miatello, dopo che negli ultimi due notiziari comunali, a tutta pagina di copertina c’è uno sponsor singolare: la sala giochi aperta da un paio d’anni in via Valsugana.

«Mentre altri Comuni», sostiene Marcolongo, «sono impegnati a prevenire la dipendenza da gioco, da noi se ne trae profitto per pagare attività istituzionali. Sarebbe utile che ognuno, nel suo piccolo, facesse sensibilizzazione. Ad esempio, appoggiando la proposta di legge del sindaco di Loreggia, assieme a don Luigi Tellatin e al Sert». Anche l’Amministrazione di San Giorgio in Bosco, 3 anni fa, è scesa in prima linea per far trasferire un circolo privato aperto in centro e contestato dai residenti per i troppi schiamazzi e il malcostume. Allora il sindaco Miatello riuscì a farlo traslocare a Facca. Sempre nel condominio Europa, al semaforo, ha avuto vita breve anche un’altra piccola sala giochi, mentre ora è attiva quella di via Valsugana. E si sa, con i bilanci comunali sempre più stretti, si bada poco a far le pulci a chi si offra come sponsor. «Faccio un notiziario a costo zero», replica Miatello, «non come il mio ex che ci spendeva 10 mila euro. Con i buchi che ci ha lasciato sarebbe bene che pensasse a cose più importanti degli sponsor o delle ordinanze contro le pecore». (p.pil.)
Mattino di Padova 12 marzo 2013         

 
 
 

 
 
 

 

 
 

Fortune dilapidate al gioco d’azzardo Sos sindaci-Regione

LOREGGIA. Due giocatori di Sant’Angelo di Piove si sono mangiati al gioco la propria abitazione, la prima valeva 150 mila euro, l’altra almeno 200 mila. Un imprenditore di Resana, nel Trevigiano, è arrivato a far fuori 800 mila euro. Il demone del gioco sta divorando intere fortune e mettendo in ginocchio decine di famiglie. Ne sono consapevoli i sindaci, ai quali queste persone rovinate si rivolgono con disperazione. Ieri in municipio a Loreggia i quattro sindaci promotori della campagna contro il gioco d’azzardo - Fabio Bui (Loreggia), Gerry Boratto (San Martino di Lupari), Romano Boischio (S.Angelo di Piove) e Silvano Piazza (Silea, Treviso) - hanno invitato le istituzioni regionali e parlamentari per illustrare le loro proposte di legge.
Hanno aderito il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, con l’assessore Maurizio Conte e i parlamentari Alessandro Naccarato, Giulia Narduolo, Franco Conte e Paola De Pin.
«La Regione condivide la preoccupazione per un fenomeno che coinvolge persone di ogni età e ceto e molti giovani ed è all’origine di tanti drammi familiari», ha detto Ruffato. «Apprezzo perciò la vostra iniziativa, tesa sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni nel tentativo di far uscire dal silenzio e dall’indifferenza una realtà che deve essere affrontata con determinazione e misure legislative». Ruffato ha ricordato che il Consiglio regionale ha predisposto un’indagine approfondita su questa piaga sociale. «Il Consiglio», ha aggiunto, «ha all’esame alcuni provvedimenti che mi auguro vengano approvati quanto prima. In essi potranno essere accolte le vostre istanze, come quella di dare la facoltà ai sindaci di autorizzare o meno l’istallazione di nuove slot, l’introduzione di forme di premialità per gli esercizi che scelgono di toglierle, o come la previsione di una tassa sulle istallazioni da destinare ai servizi sociali dei comuni».
Per mettere a punto una risposta legislativa il più possibile partecipata e corrispondete alle esigenze e alle sensibilità espresse da chi quotidianamente è impegnato sul territorio, Ruffato ha invitato martedì prossimo a Venezia i quattro sindaci per un incontro con l’ufficio legislativo del Consiglio regionale.
Giusy Andreoli

Mattino di Padova  13 aprile 2013


http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/03/09/news/febbre-del-gioco-32-gia-in-cura-all-usl-15-1.6668794




 

IL RAPPORTO

Italiani stregati dal gioco d'azzardo
Tre milioni a rischio ludopatia

Boom anche di adolescenti con la «febbre del gioco»: oltre un milione nel 2012, 170 mila gli studenti a rischioPPORTO
Italiani stregati dal gioco d'azzardo
Tre milioni a rischio ludopatia
Boom anche di adolescenti con la «febbre del gioco»: oltre un milione nel 2012, 170 mila gli studenti a rischio

Gli italiani e la ludopatia

 

Italiani stregati dal gioco d'azzardo. In tre anni, dal 2008 al 2011, la percentuale di persone tra i 15 e i 64 anni che ha puntato soldi almeno una volta su uno dei tanto giochi presenti sul mercato (Lotto, Supernenalotto, Gratta e vinci, scommesse sportive, poker online, etc.) è passata dal 42% al 47%. Circa 19 milioni di scommettitori, di cui ben 3 a rischio ludopatia. Soprattutto maschi, disoccupati e persone con un basso livello di istruzione. È quanto emerge dagli ultimi dati dello studio Ipsad (Italian population survey on alcohol and other drugs) dell'Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa, diffuso dall'Adn-Kronos Salute.

L'INDAGINE - L'indagine, condotta su un campione di 11 mila persone, oltre a scattare una fotografia sul consumo di alcol e droghe, passa ai raggi X l'universo dei giochi d'azzardo. Dall'indagine del Cnr emerge con chiarezza che sebbene i giocatori sociali, vale a dire quelli senza alcun profilo di rischio, siano la maggioranza, quelli classificabili a basso rischio sono già 2 milioni (11%). Coloro che invece, si avviano a sfiorare la dipendenza patologica sono circa 1 milione. «Un dato - spiega Sabrina Molinaro, responsabile della ricerca - che ha fatto scattare più di un campanello di allarme come dimostrato dalle azioni promosse da alcune direzioni sanitarie locali per l'assistenza di queste persone "drogate" dal gioco».

GLI ADOLESCENTI - Cresce anche tra gli adolescenti italiani la «febbre del gioco»: sono più di un milione gli studenti che lo scorso anno riferiscono di aver giocato soldi e, nonostante una chiara legislazione restrittiva per i minori, 630 mila gli under 18 che hanno speso almeno 1 euro giocando d'azzardo. Secondo l'indagine - che ha coinvolto 45 mila studenti delle scuole superiori e 516 istituti scolastici di tutta la Penisola - nell'ultimo anno il 45,3% degli studenti ha puntato somme di denaro. Ad essere decisamente più coinvolti nel vortice del gioco sono i ragazzi (55,1% vs. 35,8% delle ragazze). Per il 60% delle giocatrici si è trattato di un evento occasionale (1-2 volte), anche se il 36% ha giocato dalle 3 alle 19 volte. Un quinto dei ragazzi ha invece dichiarato di aver giocato somme di denaro più di venti volte nel corso dell'anno. E ancora. Circa il 74% ha scommesso in media meno di 10 euro al mese, il 20% da 11 a 50 euro e il 6% oltre 51 euro. A puntare più soldi al gioco sono gli adolescenti maschi, mentre la maggioranza delle ragazze per giocare spende meno di 10 euro. Secondo la ricerca, si stima che siano 100 mila gli studenti che già presentano un profilo di rischio moderato e 70 mila quelli con una modalità di gioco problematica. Tra i giochi più diffusi: il Gratta e vinci/Lotto istantaneo e il Lotto Superenalotto

LE DONNE - Tra gli scommettitori tante donne: 7,5 milioni, pari al 38% di chi ha giocato d'azzardo almeno una volta nel 2011. Erano 5,8 milioni nel 2007. Un gran bel balzo, anche se il salto vero lo fanno le donne over 45. Tra le più mature la platea delle giocatrici che hanno puntato almeno una volta si è infatti raddoppiata, passando in quattro anni dal 20% al 40%.

IDENTIKIT - L'identikit del giocatore problematico mostra che sono soprattutto i maschi a finire nella «gabbia» del gioco. Il titolo di studio più frequente è la licenza elementare. Il giocatore «tipo» è disoccupato e se lavora ricopre la mansione di operaio; se invece inquadrato come lavoratore autonomo, ha un contratto precario o è un libero professionista. I luoghi più «pericolosi» sono per gli uomini sale gioco, sale bingo, ma anche in parte il circolo ricreativo, il telefonino e internet. Una presunta solitudine accomuna il giocatore maschio alle giocatrici: sono separati, divorziati o vedovi/e. Le giocatrici «tipo» sono in possesso della licenza di scuola media inferiore; se impiegate rivestono un ruolo di dirigente e hanno un contratto a tempo indeterminato; mentre se lavoratrici autonome sono imprenditrici. Tra le donne impiegate nei trasporti e nelle comunicazioni si rilevano i maggiori rischi: 5,1%.

GEOGRAFIA - Nel Centro-Sud si gioca di più. Il primato spetta alla Campania (57%), segue la Calabria (55%) e poi Lazio, Sicilia, Puglia e Abruzzo (tutte si attestano su circa il 53%). Le regioni dove invece si gioca di meno rispetto alla media nazionale (47%) sono quelle del Nord: Emilia Romagna in primis (41%), ma anche Trentino Alto Adige (42%), Liguria e Veneto (44%). Nonostante nelle regioni meridionali il gioco d'azzardo sia più diffuso che nel resto della penisola (è il Molise a registrare la percentuale più alta di gambler: 13%), i giocatori con profilo di rischio moderato non sono concentrati solo in queste aree. Dove si gioca di meno, come ad esempio in Friuli Venezia Giulia, la quota di giocatori è assai più sostenuta (8%) in confronto alla media nazionale (5,3%). Il Lotto/Superenalotto insieme al Gratta e vinci/Lotto istantaneo sono tra i giochi nazionalpopolari più scelti in assoluto, con percentuali che vanno dal 75% al 67% nelle regioni del centro-sud e che in pratica si ritrovano, anche se con valori leggermente inferiori, in quelle settentrionali. (Fonte: Adn-Kronos Salute)

14 maggio 2013 | 15:40

 

 

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